Paura di cominciare una terapia
Mi scusi se la disturbo e se mi permetto di scriverle,ma ho trovato il suo sito molto interessante e le sue risposte mai banali. Io sono una ragazza di 21 anni e sentirei la necessitá di iniziare una psicoterapia (sono fortemente convinta della sua validitá), ma ci sono una serie di cose che mi bloccano e piú ricerco informazioni piú fomento le mie paure. Ho paura che “qualcuno mi scopra”, ho paura di incontrare gli altri pazienti, ma soprattutto ho paura che la persona davanti a me non mi capisca. Continuo a ripetermi che rispetto a queste paure,il beneficio che ne trarrei sarebbe molto maggiore… ma non ci riesco. Vorrei tanto parlarne con i miei genitori, perchè a loro parlo di tutto, ma loro non capirebbero e per cui devo prendere questa decisione in autonomia. Io mi impegno o almeno penso di farlo, ma se la situazione non muta vuol dire che è necessario un intervento esterno… non voglio rimanere per sempre focalizzata solo sui problemi, vorrei poterli risolvere per poter apprezzare di piú le cose belle che arrivano.
Non le ho parlato ancora esplicitamente del mio problema perchè non è mia intenzione chiedere una valutazione clinica ad un professionista via email… comunque io ho un problema di sovrappeso che con alti e bassi ho da tutta la vita. Ho seguito molte diete e sono dimagrita anche molti chili… ma con il risultato di prenderne sempre di piú ed essere sempre piú grassa. Ho realizzato il fatto che il grasso é solo un sintomo di un male ben più profondo. Faccio l’università: sono al terzo anno di Medicina e il problema si è ingigantito dal momento che in molti me lo fanno notare sottolineando come io sia fuori luogo e che un medico deve essere magro!!! In molti pensano che io non sia proprio consapevole del problema,quando invece ci lotto da anni. Tutto questo mi lascia molto amareggiata,anche perchè giá di per sè la facoltà è molto dura e sono soggetta a un forte carico di stress. Sono andata un po’ fuori argomento, ma le sarei molto grata se potesse darmi un consiglio, un suggerimento, una tattica per sopravvivere. La ringrazio molto. Maria.
Risponde il Dott. Jacopo Campidori
Salve Maria, la ringrazio per la fiducia e per i suoi complimenti.
Riguardo alla sua richiesta di un suggerimento, o una tattica per sopravvivere, posso fare realmente poco, in quanto, come lei dice, non mi ha descritto il suo problema, se non per brevi accenni, e anche nel caso l’avesse fatto, è praticamente impossibile risolvere dei problemi solamente con una mail.
Quello che posso limitarmi a fare è dirle che, se sente l’esigenza di rivolgersi ad uno specialista, per ricevere aiuto là dove non riesce da sola, non deve arrendersi di fronte a timori di questo tipo, ma deve andare avanti, continuando lungo questa strada che a prima vista può apparire così impervia.
Ho pensato alle paure che descrive, di incontrare altri pazienti, che qualcuno “la scopra”, e su questo punto vorrei invitarla a riflettere: aver bisogno di aiuto, avere necessità di parlare con qualcuno esperto che possa aiutarla a risolvere un problema, non è un reato, e neppure una cosa di cui vergognarsi.
Purtroppo al giorno d’oggi siamo ancora troppo legati a concezioni sbagliate, come quella che chi va dallo psicologo è pazzo: mi creda, non è affatto così, sono pregiudizi, che vanno messi da parte, che non vanno neppure presi in considerazione, preconcetti che devono assolutamente essere ignorati e gettati nel dimenticatoio.
Rivolgersi ad uno psicologo non è una cosa di cui vergognarsi, ma al contrario è il segno di una crescita interiore, di una consapevolezza raggiunta, di una personalità forte che permette di dedicarsi a se stessi, ai propri bisogni, mettendo da parte i giudizi degli altri: non dimentichi mai quanto Lei è importante, non se ne scordi mai, e presti la massima attenzione a se stessa, senza annullarsi per adeguarsi a paure o preconcetti.
Perchè non chiedere aiuto per paura di essere giudicati, di essere considerati pazzi o deboli è la cosa più stupida e inutile che possa esistere, poichè non permette di crescere, di aiutarsi, di risolvere quello che ci angoscia, ma è un atteggiamento che può solo bloccarci in uno stato di sterile immobilità da cui può diventare impossibile uscire.
Molte persone evitano di chiedere aiuto solo perchè convinte di dover risolvere da sole i propri problemi, ma questo non è sempre possibile: a volte è necessario l’intervento di una persona specializzata, che possa far riflettere in maniera diversa da quella abituale, affrontando il problema da un’ottica differente, sbloccando quegli ingranaggi poco oliati che sembrano arrugginiti, permettendole poi di proseguire sa sola. A volte è sufficente proprio un semplice input, per uscire dallo stallo in cui ci siamo arenati, per trovare poi la strada da soli, strada che magari era proprio accanto a noi, ma così nascosta che sembrava non esistere.
Se poi la sua paura è legata alla possibilità di incontrare di non essere capita dal suo terapeuta, sappi che, nel caso la terapia non funzioni, può sempre cambiare, cercando di capire però quello che non andava, ciò che non ha funzionato, per non rischiare che l’abbandono diventi solo una scusa, un tentativo di fuga dalle sue paure, nel vano tentativo di non affrontarle.
Spero di essere stato abbastanza chiaro, e di aver risposto ai suoi quesiti.
Nella speranza di esserla stato d’aiuto,
cordiali saluti,
Dr. Jacopo Campidori, Psicologo.
Jacopo Campidori, Psicologo e Psicoterapeuta di orientamento Cognitivo-Costruttivista. E’ nato nel 1978 a Firenze, dove attualmente vive e lavora. Direttore della rivista on-line di Psicologia “GliPsicologi.info“. Pratica la libera professione (terapia individuale con adulti, adolescenti e di coppia) presso il suo studio a Firenze.
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