Sostegno psicologico: cos’è e come funziona

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A cura della Dott.ssa Chiara De Giorgi

Ognuno di noi, nel proprio percorso di vita, fa esperienza di periodi stressanti o di forte cambiamento.

Solitamente, anche se non ce ne rendiamo conto, mettiamo in pratica delle risorse che ci permettono di superare una crisi, quindi di voltare pagina e di stare meglio.

Per natura siamo inclini alla risoluzione dei problemi. Se questo processo viene meno, ci sentiamo scoraggiati, sfiduciati, in balìa degli eventi o in un certo senso bloccati in una situazione di disagio o malessere.

Quando dinanzi ad una situazione stressante percepiamo questo tipo di emozioni negative, sentiamo una certa impotenza relativa al nostro fare, al nostro agire attivamente sull’evento che crea disagio.

Perché accade questo?

Probabilmente la nostra attitudine a risolvere i problema ne incontra uno, per cui, le strategie di coping, le risorse interne che abbiamo non hanno funzionato. Questo si traduce in un grande senso di sfiducia verso se stessi.

Cos’è quindi il sostegno psicologico e a cosa potrebbe essere utile?

Si tratta di un supporto umano per la persona finalizzato ad alleviare il disagio in situazioni di vita specifiche.

Può essere utile per elaborare pensieri e vissuti emotivi di un dato momento.

Solitamente per situazioni di vita specifiche si intende l’adolescenza, la genitoralità, la terza età, situazioni lavorative (cambio, perdita, stress, burnout), affettive e relazionali (separazioni, perdita, tradimenti ect).

Il sostegno si basa su di una relazione empatica tra lo psicologo e l’utente attuata per ascoltare, interagire e colloquiare.

Durante la relazione ci si concentra non solo sul problema attraverso la sua definizione in percorsi da intraprendere e obiettivi da raggiungere, ma anche e soprattutto sulle risorse inespresse dell’individuo affinché siano supportate e potenziate.

Perché ci si concentra sulle risorse? Le nostre risorse o strategie di coping fanno parte di quel sistema attitudinale della risoluzione di problemi. Ci permettono di fronteggiare una situazione stressante, di superarla e di uscirne arricchiti, rafforzati.

Attraverso il potenziamento delle stesse, attraverso la scoperta di risorse inespresse sarà possibile aumentare il grado di libertà nel funzionamento individuale e relazionale. Sarà possibile quindi aumentare quel senso di fiducia verso se stessi perso nell’incontro con un problema che non si riusciva a superare.

Le domande da porsi per intraprendere questo tipo di percorso sono relative al riconoscere di avere un problema che ci blocca, che non ci fa avanzare; a quali obiettivi ci piacerebbe raggiungere e a quanta motivazione disponiamo per raggiungerli.

Il percorso sarà quindi teso ad uscire dalla crisi, a migliorare l’autostima e il senso di efficacia; a trasformare il dolore e la rabbia; ad accettare il cambiamento per poter acquisire un nuovo modo di vivere al meglio il proprio presente, la propria vita.

Il sostegno psicologico può interessare l’individuo, la coppia, la famiglia, il gruppo.

La durata del percorso è soggettiva e quindi variabile e può concludersi nel momento in cui siano stati raggiunti gli obiettivi preposti; siano state potenziate le risorse, il senso di fiducia, la capacità di agire; sia stata trovata una diversa modalità di adattamento ad una nuova situazione; sia stato alleviato il disagio.


dott.ssa chiara de giorgiChiara De Giorgi è una psicologa. Vive e lavora a Firenze. Si occupa di sostegno psicologico, prevenzione e promozione della salute con bambini, adolescenti, adulti e coppie.

Per appuntamenti o informazioni:
Studio: Firenze, via Cavour 64.
Tel.: 340 – 12 95 586
E-mail: chiaradegiorgi.psi@gmail.com

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