Adolescenti ed anticoncezionali
Adolescenti ed anticoncezionali
A cura del Dr. Jacopo Campidori
Il mese scorso ho partecipato ad alcuni seminari divulgativi di sessuologia rivolti a ragazzi di età compresa tra i 15 e i 20 anni. Gli argomenti trattati sono stati molteplici: è stato affrontato l’argomento del sesso, con i suoi miti, le sue false credenze e i suoi tabù. Abbiamo visto qual’è l’immagine del “vero uomo” e della “vera donna”, l’immagine ideale a cui tendere, i modelli interiorizzati per essere apprezzati e per essere scelti da un partner. Abbiamo parlato di eterosessualità ed omosessualità. Di differenze sessuali. Di malattie sessualmente trasmissibili, di paure e sogni, di gravidanze volute e non volute, di piacere e di dolore, di amore e di violenza. Sono stati moltissimi i temi trattati, molti gli interventi dei ragazzi e delle ragazze presenti, che con la loro curiosità e le loro esperienze hanno dato un importate contributo a queste giornate.
Sono uscite moltissime idee interessanti, tutte molto significative. Ma di una in particolare voglio parlare: l’uso dei contraccettivi. Parlando con questi ragazzi è emerso che il contraccettivo più utilizzato è il profilattico (escludendo una piccola minoranza del pubblico femminile che utilizzava la pillola). E’ emerso però un dato che mi ha fatto riflettere: il profilattico è utilizzato quasi esclusivamente in veste di contraccettivo. L’idea che questi possa avere anche la funzione di protezione dalle malattie sessualmente trasmissibili è quasi irrisoria: è un dato certamente presente nella mente dei ragazzi, ma ad un livello molto molto profondo. Quasi nascosto.
Almeno per quanto riguarda i ragazzi presenti in queste giornate (normalissimi adolescenti di scuole superiori della zona, rappresentativi della popolazione generale degli adolescenti), il preservativo servirebbe ad evitare di “mettere incinta la ragazza”. Ascoltando loro non esisterebbe una reale preoccupazione per possibili malattie.
Per L. ad esempio, dopo un rapporto occasionale in cui il profilattico si era rotto, l’unica sua preoccupazione è stata “la pillola del giorno dopo“, per evitare una gravidanza indesiderata. S. invece, una ragazza di 19 anni, ha ammesso di fare sesso senza l’uso del preservativo, dal momento che prende la pillola da quando aveva 17 anni. Ha un ragazzo fisso e non teme malattie, ma ha ammesso di aver fatto sempre così, anche quando non era fidanzata. R. invece non ha problemi, è in grado di controllare il suo corpo, e ricorre al classico “salto della quaglia”. Fino ad ora non ha mai messo incinta nessuna ragazza, che lui sappia. Ma in caso di malattie, il coitus interruptus è in grado di proteggerlo?
Purtroppo esiste ancora troppa disinformazione. Per molti ragazzi l’unico timore è rappresentato dall’AIDS, ed anche questa è vista come un’eventualità assai remota. Le decine di altre malattie sessualmente trasmissibili in cui potrebbero incorrere non sono minimamente contemplate.
Ma perchè per i ragazzi di questa età è così difficile comprendere l’importanza del preservativo? Qual’è la difficoltà a portarnealmeno uno sempre con sé, e ad usarlo al momento opportuno?
Ascoltando i presenti, mi sono accorto che il preservativo è fonte di imbarazzo, motivo di ilarità e di scherno. Approfondendo il discorso emrge che uno dei principali problemi è rappresentato dalla difficoltà ad indossarlo. Inoltr disturberebbe l’intimità, e abbasserebbe il desiderio. Per alcuni addirittura è imbarazzante acquistarlo, e assolutamente impensabile parlarne con i propri genitori. Mi sono stupito nel constatare come nel 2017 esistono ancora tutta una serie di tabù e false credenze che non dovrebbero aver senso di esistere.
Ad esempio l’idea che il profilattico diminuisca la sensibilità nel rapporto. Al giorno d’oggi esistono in commercio tutta una serie di profilattici di tutti i tipi, di diversa forma, colore, odore, con differenti spessori, alcuni molto sottili e al tempo stesso molto resistenti. Basta cercare in rete per farsene un’idea.
L’acquisto online potrebbe aiutare ad esempio a superare l’imbarazzo (immotivato) di essere “scoperti“. E’ emerso infatti che acquistare profilattici è imbarazzante, come fare qualcosa di sbagliato. Questo è vero in particolare per le ragazze, che riferiscono una maggior vergogna ad acquistarli, arrivando il più delle volte al rapporto con la speranza che ci abbia pensato il partner e subendone spesso la decisione. Visto in quest’ottica, dunque, siti di questo genere, permetterebbero di trovare il preservativo su misura per i propri bisogni in maniera estremamente semplice, rendendo la prevenzione sicura, comoda e, perché no, pure divertente.
Jacopo Campidori, Psicologo e Psicoterapeuta di orientamento Cognitivo-Costruttivista. E’ nato nel 1978 a Firenze, dove attualmente vive e lavora. Direttore della rivista on-line di Psicologia “GliPsicologi.info“. Pratica la libera professione (terapia individuale con adulti, adolescenti e di coppia) presso il suo studio a Firenze.
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Studio: Firenze, via Cavour 64.
Tel.: 333 – 68 46 701
E-mail: jacopo.campidori@glipsicologi.info