A scuola di intelligenza emotiva

A scuola di intelligenza emotiva
A cura del Dr. Alfredo Bonafede

Caos, schiamazzi, disordine, indisciplinatezza, sono tutti fenomeni che un insegnate può, più o meno naturalmente, osservare apprestandosi ad entrare in classe, e che a prima vista può pensare di  saper risolvere come avrà già fatto in passato.
A questo punto, subito proverà  a battere più volte le mani sul tavolo, dicendo ripetutamente “Silenzio!!..”; ma chissà se, con questa sua formula magica, riuscirà a ristabilire l’ordine e placare gli animi dei bambini, ragazzi che in quel momento sono in pieno sfogo emotivo.

Già, trattasi proprio di questo, di una miscela entropica derivante dagli stati emozionali di ognuno che interagendo tra loro innescano e si evolvono in qualcos’altro senza mai arrestarsi, infatti come la fisica ci insegna, l’entropia (disordine) aumenta sempre, mentre energia e materia si degradano.
Cosa può fare un insegnate, da buon educatore, per far si che questo processo non arrivi ad esser qualcosa di veramente ingestibile e non sfoci in eventi quali: litigi verbali fra compagni, urla, pianti,  veri e propri atti violenti?

Viene da pensare, nei panni di quell’insegnante, che questa si trovi davanti un bivio: prenderà il primo sfortunato e gli assegnerà una bella punizione sbattendolo fuori pensando: “…che faccia da esempio a tutti”; o scriverà una nota disciplinare all’intero gruppo classe?Beh, in entrambi i casi avrà ottenuto ciò che voleva, ristabilire l’ordine dal caos, illudendosi però di aver risolto il problema, si perché molto presto, esso si ripresenterà.

A scuola di intelligenza emotiva, si propone di far scorgere una terza via, rispetto a quel bivio davanti a cui spesso si trovano gli insegnanti, una via che può far in modo in primo luogo di comprendere e poi saper gestire situazioni come quelle di cui abbiamo appena parlato.
In sostanza, si tratta di avviare percorsi stimolanti l’ intelligenza emotiva.

L’intelligenza emotiva, è spesso tenuta poco in considerazione tra i piani didattici di una scuola, sia essa secondaria di primo o secondo grado, ed è una capacità che poco si trova ad essere insegnata/appresa  con l’utilizzo di gesso e lavagna.
Riguarda aspetti come l’autoconsapevolezza dei propri ed altrui stati d’animo, l’empatia, la gestione dei sentimenti intra ed interpersonali, capacità di indirizzare le emozioni in senso positivo, l’autocontrollo, e tutto ciò che la sfera emotiva, complementare a quella cognitivo-razionale può comprendere.

Avviare percorsi di intelligenza emotiva a scuola, e non solo, può: aiutare i bambini ad essere più competenti e intelligenti in materia di emozioni e stati d’animo, prevenire crisi interiori che li portino all’isolamento, non passino da vittima a bullo, ed infine che ottengano più successi scolastici e continuino a maturare una sana personalità contribuendo ad una migliore qualità della vita a scuola e fuori.

E’ possibile, in ultima analisi, avviare percorsi di intelligenza emotiva, con specifiche attività, mirate secondo i partecipanti e la loro età, con la consulenza di esperti psicologi.

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2 risposte

  1. cristina ha detto:

    Si ma come si fa ad avviare dei percorsi di intelligenza emotiva a scuola? Sono su internet da un mese cercando entità che propongano simili progetti a Roma indirizzati alle scuole elementari (IV e V), senza trovare proposte. Avreste suggerimenti in proposito? Grazie

  2. Alfredo ha detto:

    Gentile Cristina, spero leggera’ il mio commento perché, ahimè non mi e’ mai giunta notifica in tutto questo tempo del suo interesse.
    Pertanto, posso dirle che ho avviato in questi anni diversi progetti , anche di preve durata nelle scuole elementari all’intelligenza emotiva che hanno ottenuto ottimi risultati.
    Se fosse ancora interessata mi contatti al 3471514281
    Dr Alfredo Bonafede

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