“ E se…” : solletichiamo la fantasia e la creatività.
“ E se…” : solletichiamo la fantasia e la creatività
A cura della Dr.ssa Valentina Bonaccio
“ Se un bambino scrive nel suo quaderno «l’ago di Garda», ho la scelta tra correggere l’errore con un segnaccio rosso o blu, o seguirne l’ardito suggerimento e scrivere la storia e la geografia di questo «ago» importantissimo, segnato anche nella carta d’Italia. La Luna si specchierà sulla punta o nella cruna? Si pungerà il naso?”
Gianni Rodari
Un famoso scrittore e docente della scuola Holden di Torino, in occasione di un seminario sulla scrittura creativa, pone alla classe una domanda: “Da dove nascono le storie?”. Il silenzio sbigottito degli allievi sottolinea il frenetico lavorio delle menti indaffarate a cercare una risposta in ogni angolo remoto della propria conoscenza. “La risposta è più semplice di quanto pensiate!” – sottolinea lo scrittore – “ Le storie nascono tutte da un’unica domanda: E se?”.
E se… la luna specchiandosi nella punta de “l’ago di Garda” si pungesse il naso, vagherebbe per l’intero fondale cosmico finché non si sgonfia come un palloncino? Mille e più domande, come mille e più risposte, possono nascere in merito a “ l’ago di Garda” generando, in tal modo, una moltitudine di panorami fantastici.
Cos’è la fantasia? Un esempio ci sarà utile per evitare riduttive definizioni. Tempo fa mi è capitato di sottoporre all’attenzione di un papà e di un figlio il famoso quadro di Vincent Van Gogh, “Notte stellata”. Ho chiesto ad entrambi di descrivermi il dipinto. Ovviamente le due risposte sono state molto diverse. Il papà ha offerto una didascalica descrizione condita da sprazzi di reminescenze scolastiche sul pittore. Il bambino, guardando sbigottito il padre, lo interrompe bruscamente ed esclama: “Papà ma cosa dici? Il blu del cielo è mosso, non per via della tecnica usata dal pittore, ma perché il re dei venti è arrabbiato con il paese e allora per punizione manda il vento forte”. Signori e signore, siamo al cospetto della fantasia. Un sorprendente prodigio della mente, come afferma Aldo Carotenuto, in grado di generare nessi creativi che sfaldano le leggi della logica convenzionale. “ Fantasticare è forse la più eclettica delle prerogative umane […] Si tratta di un canale espressivo molto efficace, funzionale all’osmosi tra mondo interno e mondo esterno”, continua lo psicoanalista junghiano Aldo Carotenuto. Ed è qui che la fantasia si intreccia ad un’altra importantissima abilità mentale, la creatività.
Lo psicologo maltese Edward De Bono concettualizza e crea il termine di pensiero laterale. Se davanti ad un problema si utilizza la “ratio” si ottengono risultati validi. Tuttavia le soluzioni ottenute sono castrate dalla staticità dei pattern logici tradizionali. Quando si parla di pensiero laterale o di intraprendere la lateralità del pensiero significa favorire associazioni di idee originali e scardinare logori schemi mentali precostituiti. E’ solleticando la fantasia e giocando con la creatività che la persona sperimenta i suoi limiti ed esplica, come lo psicoanalista Donald Wood Winnicott insegna, l’interezza del suo Vero Sé.
Adoperare la fantasia e la creatività anche nelle sfide quotidiane significa non reagire alle situazioni, ma sviluppare un atteggiamento psichico pro-attivo che spinge a completare i fatidici puntini di sospensione, “ E se …”, con le più svariate e colorate risposte. “E se …” non dovessimo riuscire nell’ardua impresa chiediamo al bambino più vicino come risponderebbe. I responsi saranno i più disparati ma sicuramente avrà solleticato un sorriso e magari anche la volontà di fantasticare sull’adozione di una nuova prospettiva e la creazione di un rinnovato ventaglio di possibilità.
Bibliografia
- Rodari, G., Grammatica della fantasia. Introduzione all’arte di inventare storie, 1973, Einaudi, Torino.
- Carotenuto, A., Il gioco delle passioni. Dinamiche dei rapporti amorosi, 2002, Bompiani, Milano.