Ipnosi: come funziona?
Ipnosi: come funziona? Tra sogno e realtà
A cura della Dott.ssa Simona Colombi
Di leggende sull’ipnosi se ne sentono tante, ma ascoltando le domande della gente comune è facile intuire che questo è un campo ove regna molta ignoranza. Il primo dubbio è dovuto proprio alla radice etimologica del termine, dal greco “hypnos”, cioè sonno.
In realtà, l’ipnosi è un particolare stato di coscienza, diversa sia dal sonno che dalla veglia, ma assolutamente naturale: al di là delle credenze comuni non c’è nulla di magico o soprannaturale nell’ipnosi. In realtà si tratta di un fenomeno che ognuno di noi può sperimentare – senza averne consapevolezza – nel suo vivere quotidiano, come ad esempio quando guidando in auto arriviamo a destinazione e con sorpresa ci accorgiamo che ricordiamo poco del percorso che abbiamo fatto.
Quindi, altra proprietà dell’ipnosi è che essa si basa alcune caratteristiche intrinseche al soggetto, naturali, che l’ipnotista sfrutta per promuovere lo stato di trance, prima tra tutte l’attenzione: uno dei metodi con cui si raggiunge la trance ipnotica è la focalizzazione dell’attenzione, che si ottiene fissando un punto nell’ambiente, termine che indica una caratteristica della stessa trance ipnotica, ovvero il fatto che l’attenzione del soggetto è orientata in modo assoluto solo su sè stesso, in modo da renderlo più consapevole dei suoi vissuti, ricordi, ed emozioni.
Dunque il soggetto ipnotizzato non è alla mercé dell’ipnotista al contrario: nonostante la scarsa reattività col mondo esterno (dovuta alla focalizzazione dell’attenzione all’interno), egli si trova in una condizione di estrema ricettività mentale (capacità di accettare ed elaborare i concetti ad un livello più profondo, con maggiore efficacia).
La “ricezione” è però tutt’altro che passiva: la mente del soggetto si troverà costantemente nella condizione di dover “scegliere” se accettare o scartare, in base al suo pensiero più profondo, quanto gli viene suggerito.
Convincere (“suggestionare”) un soggetto a compiere una qualunque azione contraria al suo volere non è infatti possibile: ad esempio, non si può indurre alcun individuo mentalmente sano a compiere un atto per lui illecito tramite l’ipnosi (a patto che non sia capace di farlo anche a condizioni “normali”). Anche le ipnotruffe sono nella maggior parte dei casi un sapiente mix di confusione, distrazione e rapidità d’azione che lasciano la vittima in uno stato di shock dovuto alla incapacità di comprendere quanto abbia vissuto.
Di solito le suggestioni vengono utilizzate per migliorare la qualità di vita del soggetto; l’ipnosi può essere utile nella gestione dell’ansia, dello stress, delle difficoltà relazionali, del peso corporeo, e di alcuni comportamenti ed abitudini problematici (training antifumo) oppure per incrementare l’autostima e l’autoefficacia del soggetto. Infine costituisce un ottimo ausilio nel trattamento dei disturbi d’ansia in genere (fobie, attacchi di panico), dei disturbi depressivi e psicosomatici come mal di testa, gastrite, dolori muscolari e articolari.