La tv fabbrica di bugie
Comparazione di due test
La comparazione dei dati ottenuti nel 1995 nella Scuola Media Statale “G. Verga” con quelli ottenuti nel 2012 nella Scuola Media Statale “G. Puecher”, non sono simili, sono praticamente identici, (una differenza di 0,01%) tali da farci ritenere che l’esperimento conferma con precisione scientifica il presupposto che s’intendeva dimostrare, ovvero il valore quantitativo della persuasione audiovisiva e, come detto, a maggior ragione, della televisione.
Anche i dati relativi alle tre classi, in entrambe le scuole, confermano una maggiore predisposizione dei ragazzi di 12 anni (II media) a lasciarsi persuadere dalla comunicazione audiovisiva. Seguono i ragazzi di 11 anni (I media) e poi i ragazzi di 13 anni (III media). Fanno eccezione i dati relativi alla visione dei singoli VIDEO, presumibilmente per due ragioni: la prima è che potrebbero essere diversamente persuasivi i due filmati, e la seconda è che quelli che PENSANO ROSSO, tendenzialmente sono più “resistenti” di quelli che PENSANO BLU. Nelle potenzialità persuasive della comunicazione audiovisiva, non si sono evidenziate importanti differenze di genere.