Non sono mai importante per nessuno
Ho 25 anni, mi sento insoddisfatta di tutto ciò che mi circonda. Mi sento inappropriata, specialmente nelle relazioni: quando esprimo il mio punto di vista, creo problematiche o mi viene data della vittima.
Allora inizio a chiedermi, dopo l’ennesima storia che non va per il verso giusto, se il problema sia io. Non so perché ma non sono mai “indispensabile” per qualcuno, sono sempre di poca importanza, sono quella che se c’è o non c’è, non fa alcuna differenza. Ho sentito dirmi queste frasi talmente tanto spesso che ormai sono fermamente convinta di non valere poi gran che per gli altri.
Ci sto male, a volte provo a farlo presente, ma alla fine finisco col chiedere scusa. Chiedo scusa anche per il fatto che esisto…
Non mi piace essere ignorata, la cosa mi crea disagio,malessere,ansia,rabbia ed allo stesso tempo mi fa paura. Mi chiedo solo perché io sia così.
Non può essere che abbia solo incontrato persone sbagliate o uomini poco carini nei miei confronti. Evidentemente sono io che non vado bene. Ma non so da dove cominciare per cambiare.
(Daria)
Risponde il Dr. Jacopo Campidori
Salve Daria, grazie per avermi scritto.
Ho provato a rileggere la tua lettera, e ad immaginarti. Mi sono chiesto, chi è Daria? Cosa le piace? Quali sono i suoi sogni? E i suoi rimpianti? Cos’è che la fa sorridere? E il suo piatto preferito qual è? Ho cercato di visualizzare Daria bambina che immagina il futuro. Chissà come lo vedeva, mi sono chiesto. Di che colori era? Era luminoso? Mi sono concentrato per immaginarti, in tutte le tue sfaccettature.
Ma non ci sono riuscito.
L’immagine che continuavo a visualizzare era sempre una, da un solo punto di vista. Come un unico blocco, ma con un solo lato. Un monolite fatto di giudizi, che Daria usa su di sé come fossero martelli. Daria, quella “inappropriata”, e giù un colpo di martello. Daria, quella che “creo problematiche”, e un altro colpo. Daria, che “non sono mai indispensabile”, “quella che se c’è o non c’è, non fa alcuna differenza”.
Ed ho sentito forte il tuo disagio, il tuo malessere, la tua paura. Lo comprendo, Daria.
Lo comprendo, ma non sono d’accordo con le tue conclusioni: “Non può essere che abbia incontrato solo persone sbagliate… evidentemente sono io che non vado bene”. Non sono d’accordo né con la prima parte della frase, né con la seconda.
E’ possibile che tu abbia incontrato solo persone sbagliate? Sì, è possibile. Basta cercarle, basta sceglierle. Basta ostinarsi a guardare sempre nella stessa direzione.
Questo significa che non vai bene te? No, per niente. Può significare molte cose.
Può significare ad esempio che semplicemente non sai scegliere in modo adeguato, che per qualche motivo (chissà quale) ripeti uno schema ricorrente nella scelta del partner. Anche se sai che poi ci starai male. Oppure potrebbe essere che, per qualche motivo (chissà quale), non sei capace di darti valore, e allora nelle relazioni non ti permetti di esistere per quella che sei, di darti importanza, arrivando al punto di chiedere “scusa anche per il fatto che esisto”.
Ma perché Daria si comporta così? E’ sbagliata lei? Non va bene? No, non lo penso affatto.
Credo piuttosto che ci siano delle dinamiche dentro di te, Daria, su cui dovresti lavorare, per comprenderle, per cambiarle. Dinamiche che probabilmente ti porti dentro da sempre, da quando eri bambina.
Ma da dove cominciare, mi chiedi? E’ evidente che stai attraversando un profondo malessere, e qualcosa va cambiato. Io, come psicologo, sicuramente non posso fare niente per cambiare i tuoi fidanzati, o il mondo che ti circonda, ma posso aiutarti a cambiare te stessa, a comprendere il perché di certe tue scelte, il perché di certi tuoi modi di fare, di essere. Quello che ti propongo è un percorso di conoscenza di te stessa, che ti possa aiutare a far ordine in questa confusione, a rimettere le cose a posto, così da ridipingere il mondo di nuovi colori, dato che al momento, sembra fatto solo di grigi e bianchi e neri.
Sappi che questo tuo mondo, il mondo di Daria, si può riempire di colori, colori talmente belli che tutti dovranno rendersene conto.
E a quel punto farà una gran differenza se Daria c’è o non c’è.
Dott. Jacopo Campidori, Psicologo Psicoterapeuta
Jacopo Campidori, Psicologo e Psicoterapeuta di orientamento Cognitivo-Costruttivista. E’ nato nel 1978 a Firenze, dove attualmente vive e lavora. Direttore della rivista on-line di Psicologia “GliPsicologi.info“. Pratica la libera professione presso il suo studio a Firenze.
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